Come si fa il vino

  • Come si produce il vino?
  • Vini bianchi e rossi si fanno nello stesso modo?
  • Il vino è sempre prodotto dalle uve di un’unica vendemmia?

Vini rossi, bianchi e rosati

Il vino, in estrema sintesi, è succo d’uva fermentato.
Semplificando al massimo, per fare un vino rosso occorre:

  1. Pigiare i grappoli ed eliminare i raspi (produzione del mosto)
  2. Aggiungere lieviti e lasciare fermentare per alcuni giorni il succo con bucce e vinaccioli (fermentazione con macerazione)
  3. Separare il succo, trasformatosi in vino fiore, dalle vinacce fermentate
  4. Lasciar riposare il vino fiore in acciaio o botte (maturazione e creazione del vino base)
  5. Travasare il vino base nelle bottiglie
  6. Affinare il prodotto in cantina

Per i vini bianchi la procedura è simile, ma durante la realizzazione del mosto (punto 1) il succo è subito separato dalle parti solide del grappolo (bucce e vinaccioli).

I vini rosati in genere vengono invece prodotti lasciando a contatto succo e vinacce (punto 2) per un periodo inferiore rispetto ai vini rossi.

In generale:

  • Dalle uve a bacca bianca si producono solo vini bianchi
  • Dalle uve a bacca nera si producono in genere vini rossi
  • Da alcune uve a bacca nera (ad es. Pinot nero) si possono produrre sia vini rossi che vini bianchi.

I disciplinari

I disciplinari sono i documenti che stabiliscono le regole per produrre una specifica tipologia di vino. Indicano quali uve utilizzare, le zone di produzione, le caratteristiche che devono avere i vigneti,  ecc.

Esistono disciplinari per tutti i vini che si fregiano della denominazione DOC o DOCG.

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Le cuvèe
Il vino contenuto in una bottiglia spesso è dato dall’assemblaggio di differenti “vini base” (Punto 4). La composizione si chiama “cuvèe”.
I vini base possono provenire da vitigni diversi, vigneti differenti e da annate non omogenee.

Si utilizza questa procedura per cercare di mantenere negli anni le caratteristiche che identificano un certo prodotto. Anche quando le condizioni climatiche hanno sensibilmente modificato la qualità dell’uva.

In genere se una bottiglia nasce dalle uve della stessa vendemmia, e magari da un unico vigneto, questo aspetto, sinonimo di elevata qualità, viene indicato sull’etichetta.

Quindi:

Se la cuvèe è composta per almeno l’85% da uve della stessa vendemmia, il vino può riportare sull’etichetta l’annata e, per gli spumanti, si può utilizzare il termine “millesimato“.

L’indicazione di uno specifico vigneto per i vini italiani viene associato al termine “vigna“. In Francia si utilizza invece la parola “cru“.